sabato 9 luglio 2016

L' Angelo sulla Buick gialla


Da "Brodo caldo per l'anima"  ll°parte

 A quel punto un'auto sbucò da un vialetto. Il conducente fece marcia indietro davanti alla mia macchina, mettendosi tra me e i ragazzi. Avanzò prima piano e poi accelerando un po'.
I teenager avrebbero dovuto spostarsi, altrimenti avrebbero rischiato di essere investiti.
Senza pensarci due volte,  diedi gas e seguii l'altro automobilista.
 I ragazzi si tolsero di mezzo e li superai.
 Nonostante il sollievo, ero ancora smarrita in un quartiere poco raccomandabile. L'altra vettura era ancora davanti a me,  e fu allora che notai l'adesivo sul paraurti:
 "Dio è il mio copilota".
 Mi salirono le  lacrime agli occhi quando intuii che Dio stava ancora esaudendo le mie preghiere. Sussurrai un rapido grazie e decisi di seguire la macchina. Il conducente mi condusse fuori dal quartiere, sulla strada principale che mi avrebbe portata a casa.
Appena la raggiungemmo, l'automobilista accostò e mi fece un cenno di saluto.
Risposi e prosegui i.
Durante la visita successiva in quella zona raccontai l'accaduto alla famiglia del mio allievo. " Temevo che mi sarebbe successo qualcosa di terribile, ma poi quell'auto- una Buick giallo carico- si è messa tra me e i ragazzi".
" Dov'eri?" chiese il padre del bambino, " Perché non ho mai visto una macchina di quel tipo da queste parti".
"È uscita da un vialetto in un vicolo cieco".
Scosse la testa. " Impossibile. In questa zona c'è un solo vicolo cieco e quasi tutte le case sono disabitate. Non ci vive più nessuno per colpa delle bande".
"Ma la Buick gialla...".
Alla fine mi convinse ad accompagnarlo nel punto in cui era comparsa la vettura. Ero certa che fosse la stessa via della settimana precedente, ma dovetti ammettere che aveva ragione lui. Era spopolata. Le case, anche quella da cui era  spuntata la Buick, avevano porte e finestre chiuse con assi ed erano abbandonate da molto tempo.
"Allora come..." stavo per domandare, ma poi capii.
 Sulla porta sudicia della casa spiccava un adesivo familiare.
 Allora intuii che il conducente non era un uomo comune, bensì  era stato mandato da Dio per proteggermi e salvarmi dal pericolo.
Chinai la testa e ringraziai il Signore per il suo amore e la sua protezione,  e per avermi mandato un angelo su una Buick gialla.

Nessun commento:

Posta un commento