domenica 30 ottobre 2016

Buoni Compagni



Da "L'ARTE DI ANDARE AVANTI" di Jorge Bucay
(Seconda parte)

 Passarono le ore e i giorni. Solo dopo qualche settimana il gruppo incontrò un'altra oasi ma come la precedente, era circondata da un recinto ed era custodita da un guardiano.
C'era anche il cartello che diceva:
                                                         "Paradiso"
" Per favore" supplìcò l'uomo abbiamo bisogno di acqua e di riposo".
 "Ma certo, passate pure" rispose la guardia
 "Ma non entro senza il mio cavallo e il mio cane", avverti l'uomo.
"Ma certo. Entri chi ha bisogno. Tutti quelli che arrivano sono i benvenuti" disse la guardia.
L'uomo lo ringraziò  e i tre corsero verso l'acqua fresca.
" Siamo passati per un altro Paradiso prima di giungere qui", raccontò il viaggiatore dopo essersi rinfrescato, ma non mi hanno permesso di entrare con gli animali... .
"Ah sì" spiegò" la guardia "Quello era l'inferno".
"Come è possibile" si lamentò l'uomo.
"Voi dovreste fare qualcosa perché non si svii" il cammino verso il Paradiso.
"No"disse l'uomo vestito di bianco.
"In realtà ci fanno un gran servizio. Evi Ntano che giungano fino  qui le persone che sono capaci di abbandonare i loro amici...

 Come ho detto, nessuno va lontano senza l'amore degli altri.
Nessuno va lontano dimenticandosi di coloro che ama... "     

venerdì 28 ottobre 2016

Buoni COMPAGNI



Da: "L'ARTE DI ANDARE AVANTI" di Jorge Bucay

" Troppe volte, correndo in lungo e in largo nel tentativo di non perdere nulla, perdiamo noi stessi, le persone che ci circondano e il vero piacere di condividere la nostra vita con gli amici. Detto ciò, adesso voglio condividere con voi questo antichissimo racconto.

"Mentre un uomo attraversava il deserto, fu colto da una terribile tempesta di vento e pioggia. Tra il fragore dei tuoni, nella lotta contro le folate di sabbia  che gli ferivano il volto, procedeva a tentoni tirando le redini del cavallo e trattenendo il suo cane.
 Improvvisamente dal cielo si udì un forte  boato e un fulmine cadde colpendo l'uomo e i due animali.
La morte fu così improvvisa e inaspettata che nessuno dei tre se ne accorse e continuarono a vagare per un altro deserto, senza rendersene conto.
Terminata la tormenta, il sole incominciò a splendere alto nel cielo e la calura divenne insostenibile. Passarono le ore e i tre avevano bisogno di riposo e di acqua, ma il sole sembrava non tramontare mai e la sete era sempre più insopportabile.
Improvvisamente l'uomo vide una pozza d'acqua circondata da palme e i tre corsero verso quella zona d'ombra. Quando si avvicinarono, sì resero conto che il luogo era recintato e che una guardia stava di fronte all'entrata, sotto un cartello in cui c'era scritto:
                                                     " Paradiso "
L'uomo chiese il permesso di entrare per bere e riposare,  ma la guardia gli rispose: "Tu puoi passare, straniero, ma il tuo cavallo e il cane rimangono fuori".
"Ma anche loro hanno sete, e oltretutto sono con me", disse l'uomo.
"Ti capisco" ribattè la guardia "ma questo è il Paradiso degli uomini, e gli animali non possono entrare. Mi dispiace".
L'uomo guardò l'acqua...e l'ombra. Era davvero sfinito, tuttavia rispose...
" Non a queste condizioni ".
Prese le redini del cavallo, chiamò il cane con un fischio e proseguì nel suo cammino...
                                         ( continua )

domenica 23 ottobre 2016

Chi si umilia sarà esaltato


 Dall' omelia del vescovo  Antonio Riboldi del 23 ottobre 2016

Ottobre è il mese che la Chiesa dedica alla missione: è necessario continuare ad evangelizzare ripetendo che ogni uomo, nessuno escluso, non è totalmente uomo, creatura di Dio, se non è illuminato e sostenuto dalla stupenda verità che Gesù ha condiviso con i suoi, cioè la buona novella del Vangelo: samo tutti amati dal padre e lui attende il nostro amore, una verità che deve diventare esperienza di vita.
 In questo mese è doveroso pensare ai tanti missionari che senza badare ai sacrifici, condividendo la povertà di tanti, mettendo in conto il pericolo di sacrificare la vita, portano l'amore di Dio in terre lontane e spesso pericolose, ma proprio il ricordarli ci deve spingere ad altre  generosità, iniziando la missione evangelizzatrice nelle nostre famiglie, nelle comunità, ovunque... senza false paure, ma anche seguendo la via maestra per diventare portatori della gioia del Vangelo, facendone partecipi i nostri fratelli - vera essenza della missione  e cioè l'umiltà: " Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si  umilia sarà esaltato.       La parola  di Gesù nel Vangelo di questa domenica è diretta a noi, Suoi discepoli, che viviamo in un tempo in cui si assiste alla voglia sfrenata di mettersi in mostra, di'contare', senza più la capacità di 'guardarsi dentro' e riconoscere il 'poco' che siamo.
Sembra ripetersi all' infinito, nella storia dell'uomo la tentazione che in origine portò i nostri progenitori a disobbedire a Dio per...diventare come LUI.
Si  è persa in troppi la misura della propria condizione di semplice creatura, per cui si fa di tutto per 'sentirsi  onnipotenti'..., senza più pensare che è ben altra la 'vera immagine divina', che dobbiamo coltivare dentro di noi e davanti agli occhi di Dio.
Così oggi Dio ci parla...                           
 

sabato 22 ottobre 2016

La vera Ricchezza


In uno dei post, non ricordo quale, osservavo che gli amici veri si possono contare forse in una sola mano. In questo periodo particolare, attorniata dalle cure e dall'affetto della famiglia, dei parenti, di tanti convenevoli e qualche delusione, mi sono trovata sommersa da un' attenzione particolare di diversi amici che desideravano essere informati sul mio stato di salute.
Doverosamente avrei dovuto rispondere e non sempre l'ho fatto per le necessarie lunghe spiegazioni e la difficoltà in cui mi trovavo.
Ieri sera, prendendo atto delle risposte che dovevo dare, ho scritto i nomi delle persone, di lunga data, ma anche recenti, che ritengo siano veramente amici.
Pensavo di averne circa come il numero delle dita di una mano e, mano a mano  che scrivevo, il numero aumentava.
Con mia grande sorpresa mi sono accorta che sono ben 11!!!.
Ho constatato perciò di possedere "LA VERA RICCHEZZA".
Non è mia abitudine scrivere nomi, ma sapendo che mi leggono si riconosceranno.
A loro va il mio più caloroso ringraziamento, con l' impegno di mettercela tutta per ritornare quella di prima, grazie anche al loro affetto e sostegno.
L'amore e l'amicizia sono veramente le cose più importanti della vita!!!.
Grazie amici............

venerdì 14 ottobre 2016

Quando tocca a Te...



Pur partecipando emotivamente e con la vicinanza alle situazioni di sofferenza delle persone che conosciamo o che amiamo... è tutt'un'altra cosa quando la malattia e la sofferenza la sperimenti sulla tua pelle...
Sono reduce e in convalescenza dopo un intervento chirurgico importante per il quale sono stata ricoverata una settimana.
Dopo la visita che ne confermava la necessità, ho passato dei giorni in cui non so 'dov'ero' veramente. Non me lo aspettavo proprio e la nuova situazione mi ha riportata indietro nel tempo, a quando in famiglia avevamo vissuto due anni  di speranza e sofferenza.
Avevo la mente confusa, contrariamente alla mia indole, non avevo voglia di far niente e i miei piani immediati erano andati in fumo.
Per tirarmi su e come auspicio mia figlia mi diceva che il Signore mi  presentava una nuova esperienza che mi avrebbe sicuramente arricchita.
Sono stata ricoverata in una delle più eccellenti strutture specializzate del nord, ad Aviano, dove si respira 'veramente' interesse, grande professionalità e ci sono tutte le attenzioni, anche le più piccole,  per i pazienti, che ti fanno sentire, ascoltato e curato amorevolmente. Quanta presenza, semplicità e disponibilità del personale medico e assistenziale. Un grande plauso e ringraziamento a tutti, per aver sperimentato la grande efficienza del Centro che mi ha permesso di approfondire la mia conoscenza e  la presenza di due nuove coraggiose amiche.

venerdì 7 ottobre 2016

Regali per il Maharajah




Da" Lascia che ti racconti " di Jorge Bucay

"Una volta, un maharajah che aveva fama di essere molto saggio compì cent'anni. L'evento venne accolto con grande gioia, perché tutti volevano bene a chi li governava. Per l'occasione si organizzò una grande festa a palazzo e vennero invitati i più potenti signori del regno e di altri paesi.
Giunse il giorno dei festeggiamenti e una montagna di regali troneggiava nell'entrata del salone dove il maharajah avrebbe salutati gli invitati.
Durante la cena il maharajah chiese ai servitori di dividere i regali in due gruppi: quelli che avevano il mittente e quelli che non si sapeva chi li avesse mandati.
Al dessert, il re mandò a prendere i due mucchi di regali.
Uno era composto da centinaia di grandi e costosi regali mentre l'altro era più piccolo, non più di una decina di omaggi.
Il maharajah iniziò ad aprire i regali del primo mucchio chiamando uno per uno tutti coloro che li avevano mandati.
E uno per uno li faceva salire sul trono e riceva: "Ti ringrazio per il tuo regalo, te lo restituisco e siamo amici come prima". E gli restituiva il regalo, qualunque esso fosse. Quando ebbe finito con il primo gruppo, si avvicinò alla seconda montagnola di regali e disse: "Questi regali non hanno il mittente. E questi intendo accettarli perché non mi obbligano a fare nulla e, alla mia età, non è bene contrarre debiti",

sabato 1 ottobre 2016

Proverbi dal Mondo




I lavori delle donne sono numerosi come le stelle del cielo  (Kenya)

pesso il desiderio di ciò che non hai non ti permette di godere di ciò che possiedi
                                                                                     (Cina)
Non piantare la tua vigna al lato della strada: chiunque vi passi, se ne prenderebbe un grappolo                                                                       (Cile)

Il cammino attraverso la foresta è lungo solo se non si ama la persona che si va a trovare
                                                                                       (Congo)
Assicurati che la candela sia accesa, prima di spegnere il fiammifero    (Antille)

Il bambino che non è mai uscito di casa pensa che solo sua madre sa fare il sugo
                                                                                        (Benin)
È più facile proteggersi i piedi con i sandali che coprire di tappeti tutta la terra
                                                                                         (India)
La padronanza di sé è il frutto della conoscenza di sé stesso   (Mali)

È meglio sapere dove andare e non sapere come, che sapere come andare e non sapere dove                                                                                 (Messico)
Fai attenzione a ciò che è detto, non a colui che lo dice   (proverbio arabo)

L'uomo che rimuove una montagna comincia col trasportare le piccole pietre  (Cina)

È con le proprie parole che si entra nei pensieri altrui       ( Ghana)

L'intelligenza  è ricchezza                                                     ( Kenya)

Anche la mucca nera fa il latte bianco                                 (Guinea)