domenica 29 gennaio 2017

"La Crisi" secondo Einstein

Girando a caso in vari siti internet mi sono bloccata su un articolo che ho trovato straordinario, ottimista e di stimolo per il tempo in cui ci troviamo a vivere. L'ho ritenuto perciò adeguato per questo tempo confuso e difficile.  
Da "Il mondo come io lo vedo" 1931

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progresso. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore al problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito.
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perche senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi 
pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla
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domenica 22 gennaio 2017

L'indifferenza uccide l''Amore


Oggi è Domenica, Dies Domini, cioè giorno del Signore, e se possibile anche di riposo.
Ho già parlato della mia amica Carla Zichetti, ora in cielo, alla quale attribuisco l'ispirazione di questo blog di speranza. Soffermiamoci a meditare l'appello di un'ammalata che ho tratto dal suo libretto *La speranza e la gioia*. 
Carla, ammalata, sola e con scarse possibilità finanziarie per quasi tutta la vita, a Lourdes, già in una età avanzata,  aveva conosciuto tanti sofferenti, con i quali aveva stabilito un contatto telefonico ed epistolare. Era disponibile giorno e notte. Quando l'ho incontrata a Loreto mi ha rivelato che erano più di 2000. Mai, rassegnata alla sofferenza e alla solitudine, avrebbe pensato di dare inizio ad un"ministero" di consolazione e comprensione che la portò sugli ottant'anni a servirsi anche del computer per diffondere video e preghiere scaturite in momenti "particolari".
Per chi sente il desiderio di offrire vicinanza e comprensione lei è un esempio prezioso e incoraggiante, che si può intraprendere in qualsiasi momento della vita.
Riporta
"Un'amica ammalata scrive: "Quando una persona rimane sola, ci vorrebbe poco a dire una buona parola. Passo settimane, anche mesi, in cui nè figli, né nuore si ricordano di me. Ho tanta tristezza dentro: trovo pace nella preghiera e nella Santa Messa. Ora fa tanto freddo e devo girare per fare la spesa. Ho 89 anni: nessuno si è accorto che ho fatto l'elettrocardiogramma e nessuno  mi ha domandato l'esito. Quanti sospiri, non mi lamento. Quando vado in Chiesa  e guardò il Crocifisso, delle volte sono anche felice".

Commento di Carla"Quanta gente sarebbe contenta anche di una sola parola, di un sorriso, di una domanda: "Come Stai?". Ricordiamoci, noi che ci consideriamo sani, che la salute è un bene da spendere, la salute è una grazia da trasformare in amore, altrimenti non serve a niente:è completamente inutile. 

domenica 15 gennaio 2017

La Saggezza dei Popoli



Chi è abituato a mangiare il tuo pane, avrà fame solo vedendoti ( Arabia )

Non è il sapere che è difficile, ma il fare ( Cina )

Solo quello per cui hai combattuto sarà duraturo ( Nigeria )

Non esiste un unico giorno, anche domani il sole risplendera' ( Angola )

Se sai gioire per le gioie altrui, sei il più degno abitante del villaggio ( Sudan )

Per ogni cosa che succede, solo una parte del vero si tira fuori; il resto rimane dentro
 ( (Tanzania )
Per quanto alta sia la montagna, un sentiero vi si trova ( Afganistan )

Chi paga il musicista, sceglie la musica ( Scozia )

La persona che parte per il viaggio, non è la stessa che 5 ora ( Cina )

La scienza dei giovani è come un campo dove il seme è appena stato gettato ( Kenya )

Chi biasimare se stesso è a metà strada, chi non biasimare nessuno è arrivato ( Cina 




domenica 8 gennaio 2017

Dolci Ricordi e amaro Presente



Profonde riflessioni di Gregorio Crudo sul Natale

" Da bambino avrei voluto che il periodo natalizio fosse infinito. Mi piaceva l'armonia e la reciprocità che regnava tra le persone. Gli adulti erano premurosa verso i più piccoli e tutto era avvolto in un ovattato brusio.
Era il momento più atteso, per i dolci che sarebbero arrivati e per gli incontri che avremmo avuto. Persone care, che non vedevamo spesso lungo l'anno, si materializzavano sorridenti nei loro  vestiti della festa ed era un abbracciarti ed un sorridersi che riempivano di gioia quei momenti. Ognuno portava qualcosa di buono e le tavolate che ne seguivano duravano fino a tarda ora. Noi bambini  vociavamo allegri e con le tasche piene di dolcetti e qualche spicciolo che tramutavamo in piccoli ordigni da far esplodere rumorosamente.
Quei fragore, non li amavo, i botti mi lasciavano spaventato e guastavano i buoni profumi di cibo con l'accesso odore della polvere da sparo dopo ogni scoppio.
Mia madre era indaffarata e quasi non la vedevo, facevo il possibile per non starle tra i piedi e trascorrevo s giocare  il tempo in strada con gli altri monelli del quartiere fintanto che la voce di mia madre non mi giungeva perentoria perché rincasassi.
Non ero un bambino disobbedienti, mi piaceva compiacere mia madre e mi rendeva felice vederla sorridere. Lei aveva sempre una buona parola per tutti anche se doveva combattere con le ristrettezze che assillavano il magro bilancio. Inventata cibi gustosi con i pochi ingredienti che poteva permettersi e in quel periodo festoso la sua cucina diventava una fucina di buoni sapori e con le cose buone, che la nonna Giovannina le faceva avere dal paese, la nostra tavola ben figurava a Natale.
Con noi a tavola c'era sempre qualche persona sfortunata che viveva in strada e poteva così, trascorrere qualche ora in compagnia, mangiando e bevendo in allegria. Era bello condividere quei momenti che se la passavano peggio di noi, restituire loro qualche sprazzo di famiglia che non avevano o che non li volevano più con loro. Nella magia di quei giorni di festa dimenticavamo di essere poveri, per noi c'era tutto quanto potessimo desiderare. L'amore e l'affetto delle persone sono il cibo che non dovrebbe mai mancare, è il principio della saggezza e la stessa essenza della vita. Ci sono felicità dentro ad ognuno di noi ed è importante saperle scoprire e mostrarle al mondo, non perché altri possano invidiarcele, ma perché ognuno di possa attingervi un buon motivo per amare di più la vita.
Adesso il Natale visto dell'adulto che sono diventato ha un sapore umano e pregno di tristezza, fatico a trovare la gioia perduta tra le macerie di questo mondo che sembra aver smarrito ogni speranza e voglia di essere felice. Ora fatico a credere che un Dio rinasce ogni anno per portare gioia e speranza, si esponga ai limiti umani, alla sofferenza ed al martirio perché gli uomini possano ritrovare la strada dell'essenziale per raggiungere un affaticamento che già potrebbe sconfiggere il male di esistere dell'umanità.
Non riesco a comprendere perché uomini non comprendano altri uomini, perché così tanta sofferenza debba essere inflitta nel momento e per conto di un Dio tanto benevolo da sacrificare se stesso per noi è, nel contempo, lasciare che l'orrore e la malvagità distruggono la sua opera mirabile.
Non c'è Dio in questo, non c'è altro che la miseria umana di non saper comprendere qual è il sono si questo vivere. Uno spreco ed un dileggio insensati. Vorrei che tornassero i fantasmi della festa a danzare allegri spargendo i mille profumi di cose buone che rendono l'animo leggero e vogliono che ognuno abbia la sua parte di gioia.
Vorrei che Natale smettesse gli abiti della festa e vestisse quelli quotidiani delle giornate normali, perché Natale è nelle strade tra la gente che vive senza speranza e non nella tregua di giorni di festa".

domenica 1 gennaio 2017

BUON ANNO...



PREGHIERA PER IL NUOVO ANNO
"Preghiera di un giovane contadino sudamericano"

Signore, alla fine di questo anno voglio ringraziarti
per tutto quello che ho ricevuto da te,
grazie per la vita e l’amore,
per i fiori, l’aria e il sole,
per l’allegria e il dolore,
per quello che è stato possibile
e per quello che non ha potuto esserlo.

Ti regalo quanto ho fatto quest’anno:
il lavoro che ho potuto compiere,
le cose che sono passate per le mie mani
e quello che con queste ho potuto costruire.

Ti offro le persone che ho sempre amato,
le nuove amicizie, quelli a me più vicini,
quelli che sono più lontani,
quelli che se ne sono andati,
quelli che mi hanno chiesto una mano
e quelli che ho potuto aiutare,
quelli con cui ho condiviso la vita,
il lavoro, il dolore e l’allegria.

Oggi, Signore, voglio anche chiedere perdono
per il tempo sprecato, per i soldi spesi male,
per le parole inutili e per l’amore disprezzato,
perdono per le opere vuote,
per il lavoro mal fatto,
per il vivere senza entusiasmo
e per la preghiera sempre rimandata,
per tutte le mie dimenticanze e i miei silenzi,
semplicemente… ti chiedo perdono.

Signore Dio, Signore del tempo e dell’eternità,
tuo è l’oggi e il domani, il passato e il futuro, e, all’inizio di un nuovo anno,
io fermo la mia vita davanti al calendario
ancora da inaugurare
e ti offro quei giorni che solo tu sai se arriverò a vivere.

Oggi ti chiedo per me e per i miei la pace e l’allegria,
la forza e la prudenza,
la carità e la saggezza.

Voglio vivere ogni giorno con ottimismo e bontà,
chiudi le mie orecchie a ogni falsità,
le mie labbra alle parole bugiarde ed egoiste
o in grado di ferire,
apri invece il mio essere a tutto quello che è buono,
così che il mio spirito si riempia solo di benedizioni
e le sparga a ogni mio passo.

Riempimi di bontà e allegria
perché quelli che convivono con me
trovino nella mia vita un po’ di te.

Signore, dammi un anno felice
e insegnami e diffondere felicità.

Nel nome di Gesù, amen.
Harley Tuberqui