martedì 26 luglio 2016

Pax tibi Marce


Nella località montana, Auronzo di Cadore, in cui mi trovo ora, ho conosciuto due anni  fa Franca, autentica veneziana, e spesso parliamo della sua città che lei ama tanto e nella cui provincia sono nata. Le ho chiesto di raccontarmi dei fatti inerenti Venezia e la sua storia e mi ha dato dei suggerimenti che ho subito messo in pratica.
Ho acquistato il libro : Leggende e racconti popolari del Veneto, di Dino Coltro.
Offro alla vostra attenzione quelli che mi sono piaciuti di più.

"In una buia sera di tempesta di duemila anni fa, una piccola nave cercò riparo sulla costa di una delle isole della Laguna. La nave proveniva da Aquileia ed era diretta ad Alessandria d'Egitto,. I naviganti sbarcarono e furono ospitati in una delle poche capanne di pescatori che sorgevano nell'isola.
Tra quei naviganti c'era Marco, il discepolo caro a San Pietro. I suoi compagni di viaggio lo ascoltavano con curiosità perché parlava di un Uomo, figlio di Dio, che era disceso in terra per salvare gli uomini.
Anche quella sera dopo una frugale cena, parlò loro della "Buona Novella" che Gesù Nazareno morto qualche anno prima sulla Croce e poi risuscitato e salito al Cielo, aveva annunciato al mondo.
E raccontò alcuni miracoli di Gesù che quei pescatori e gli amici della nave ne rimasero impressionati.
Poi ognuno si stese per terra e si addormentò.
Marco ebbe un sogno. Gli apparve un angelo e gli parlò così :
"Su queste isolette, o Marco, sulle quali ora ti trovi, sorgerà un giorno una grande città, una città che sarà una delle meraviglie del mondo. In questa città tu troverai il tuo ultimo riposo, Qui avrai pace, o Marce, Evangelista mio: Pax tibi Marce...".
Dopo alcuni giorni, fattasi bonaccia, la piccola nave riprese il mare e arrivò ad Alessandria. Qui Marco predico' il Vangelo finché i pagani non lo trascinarono per le vie della città con delle funi legate al collo. Gettato nel carcere, il giorno dopo, fu trascinato ancora per le vie martoriando le carni  del suo corpo, che alla fine fu dato alle fiamme. Ma i fedeli riuscirono a sottrarlo alla distruzione e lo nascosero.
Venezia intanto era nata e gli uomini che l'avevano edificata, libera e forte, cercavano un Santo che la proteggesse.
Così accadde che nell'829 due marinai veneziani, Rustico da Torcello e Buono da Malcontenta dopo lunghe ricerche in Egitto, trovarono i resti mortali del Santo in Alessandria dove erano stati sepolti di nascosto. Trafugato il corpo, lo imbarcarono sulla loro nave in attesa e per respingere il controllo dei Mussulmani nascosero il corpo sotto un cumulo di carne di maiale nella cambusa. E, finalmente, arrivarono a Venezia dove eressero la Basilicata, proprio sul luogo dove secoli prima un navigante allora sconosciuto aveva posto piede e dove l'angelo gli aveva annunciato:
"Qui tu riposerai... Pax tibi Marce...".
 



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